sabato 29 ottobre 2011

Il Pd molli l'Udc e si allei con noi. Ma non ci chieda di camuffarci

di Daniela Preziosi
su il manifesto del 28/10/2011

Parte il congresso del PdCI: la richiesta di un solo partito comunista col PRC

Diliberto, alla fine del vostro 6° congresso, che parte oggi a Rimini, il Pdci avrà un altro segretario? Lei è lì da 13 anni.
Lo auspicherei, lo asseconderei, ma non mi pare ci siano candidati. È possibile che io sia rieletto.

Alle politiche chiedete al Pd di concedervi l'apparentamento?
Non chiedo concessioni, propongo un accordo. Ed è una linea condivisa da tutta la Federazione della sinistra: negoziare con il Pd e con il centrosinistra un'alleanza innanzitutto per la difesa della democrazia, quindi per sconfiggere Berlusconi. E poi che consenta di ottenere alcuni punti programmatici qualificanti che ci impegnamo ad attuare: lavoro, scuola pubblica, fisco. Rosy Bindi rilancia sulla patrimoniale? Siamo d'accordo.

Immaginiamo che si voti con il porcellum. In pratica chiedete un'alleanza come quello che il Pd nel 2008 strinse con l'Idv?
Sì, un'alleanza politico-elettorale fra pari, non per numeri ma per dignità politica. Vogliamo presentarci con il nostro simbolo.

Accettereste, come si è letto, qualche posto nelle liste Pd?
No. E se qualcuno di noi l'accettasse sarebbe espulso dal Pdci.

Diliberia non si smentisce?
Non c'entra Diliberia, c'entra la serietà. Nessuno pietisce niente. Ma conosco i miei, questa possibilità non esiste. È una notizia messa in giro da tempo dai veltroniani per mettere in difficoltà Bersani.

Se Bersani non vorrà apparentarsi con una falce e martello, avete un piano B?
La linea del 2008, quella di Veltroni, non poneva neanche quel problema, il nostro simbolo era l'Arcobaleno. Semplicemente lui non voleva la sinistra. La linea che emerge dalla segreteria Bersani è invece un'alleanza con un nucleo di governo, e attorno ad essa tutti quelli che si vogliono battere contro Berlusconi. Siamo tra questi, ma senza camuffarci. I comunisti sono stati alleati con il Pd, anche nel governo. Oggi non ci sono le condizioni. Sulla guerra, per esempio, non siamo d'accordo. Ma su alcuni principi democratici sì.

Ferrero, il segretario Prc, dice che è disponibile a far nascere un governo del Nuovo Ulivo. Ma non gli garantisce l'esistenza a prescindere. Lei sì?
Ferrero è stato più volte esplicito anche sul fatto di garantirne l'esistenza, dopo la nascita.

Anche nel caso di un'eventuale missione militare?
Dipende da cosa si tratta. Se ci chiedono di bombardare Pechino votiamo no. Ma siamo pronti a un impegno fra persone serie, che non si mettono le dita negli occhi.

Ma il Pd sembra molto più interessato all'alleanza con i centristi. Cosa vi succederebbe?
È uno scenario che non mi voglio porre. I centristi hanno già detto che vanno da soli. A un certo punto bisognerà sommare tutti i voti per provare a vincere, e noi abbiamo dimostrato, anche da poco in Molise, che i nostri voti sono decisivi. I voti, non i sondaggi.

Non vi alleereste coi centristi?
Fra noi c'è un'incompatibilità reciproca. Ma, ripeto, è un'eventualità impossibile. Se andranno da soli, saranno l'ago della bilancia della prossima legislatura.

E voi siete disponibili a garantire la vita di un governo di centrosinistra ostaggio di Casini?
Dipenderà dai numeri. Lo valuteremo dopo.

Il Pdci celebra il suo congresso. Poi ci sarà quello del Prc. Per dare una vera svolta alla Federazione della sinistra, non dovreste sciogliere i vostri partiti?
In una federazione i soggetti sottostanti continuano ad esistere. Ma al congresso propongo di fare un unico partito comunista e di scioglierci entrambi. Naturalmente il Pdci è superabile nel momento in cui lo sarà anche il Prc. Ma noi siamo pronti.

E questo come si concilia con la proposta a Vendola di entrare nella Federazione? Tanto più che voi volete rimanere fuori dal governo, e Sel no.
Sono due profili diversi. Penso a tre cerchi concentrici: una è l'alleanza democratica con il Pd, poi c'è la federazione di tutta la sinistra, all'interno della quale c'è un unico partito comunista. Se andassimo insieme, noi e Sel, avremmo un risultato a due cifre.

Vendola ha spiegato che non si vuole chiudere nel recinto della sinistra tradizionale.
Vendola è di sinistra. E una proposta di sinistra può attrarre anche altri. Ma stiamo ai contenuti: su Fiom e Marchionne stiamo dalla stessa parte, così sulla guerra in Libia. Da qui dobbiamo ripartire per costruire una grande sinistra.

Ancora sulla Federazione: un'intera corrente del Prc si è iscritta al Pdci: che fate, vi rubate gli iscritti?
No, anzi, così questi compagni non si sono dispersi e sono rimasti nella Fds. Infatti col Prc non abbiamo affatto litigato per questo.

Fausto Bertinotti sembra tornato sulle posizioni del '98, quelle per cui vi siete scissi: oggi sostiene l'impossibilità di governare con una sinistra ridotta ormai a «ente inutile».
Se uno va a chiedere a un lavoratore se vuole essere rappresentato da qualcuno che conta o che influenza la politica, e che può cambiare la vita, o da chi sta fuori da tutto, sceglie il primo. Si è visto nel 2008 quando, stando fuori dall'alleanza, non ci ha votato nessuno.

Però subito dopo lo schianto del 2008 anche lei disse: 'mai con il Pd'. Cos'è cambiato?
La parola mai non appartiene al mio lessico, chiunque mi conosca lo sa bene. Quel Pd era il Pd di Veltroni, che ci aveva escluso. Ma il Pd è la parte più grande del centrosinistra. Solo uno sciocco può dire 'mai con loro'.

Parteciperete alle primarie?
Proporrò al mio partito di partecipare. Sono un pezzo della campagna elettorale, chi sta fuori è invisibile, e sono il momento in cui si stabiliscono i confini dell'alleanza. È probabile che voteremo Vendola. Ma voglio prima parlare con i miei alleati della Federazione.

La sinistra politica non è affatto protagonista di questa grande stagione di movimenti, dai referendum ai sindaci, ai lavoratori, agli indignati. Siete fuori gioco?
È uno dei nostri tanti limiti. Manca un soggetto politico che raccolga tutte queste diverse spinte positive, e dia loro rappresentanza. E questo deve essere uno dei nostri prossimi cimenti.

Fonte: Essere Comunisti

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