lunedì 9 gennaio 2012

Lo spettro dei rossobruni: sovranità, antimperialismo, patriottismo

I tragici episodi razzisti dei giorni scorsi (Torino e Firenze) hanno risvegliato nei compagni il pericolo di sempre. Il sistema? Il capitalismo? L'asse Pd-PDL, finalmente al governo insieme? Il commissariamento della BCE? No, i rosso-bruni.
L'articolo di Evangelisti  I ROSSO-BRUNI: VESTI NUOVE PER UNA VECCHIA STORIA sulla rivista "Su la testa" di Rifondazione Comunista fa un reportage molto sintetico sulla galassia della presunta terza posizione citando tra i tanti Grimaldi, Chiesa, Preve.
Vi pongo subito una domanda: perchè fino a ieri se si parlava di sovranità nazionale tra compagni si veniva additati come "rossobruni" o "fascisti" mentre oggi (grazie al commissarimento della BCE) lo stesso segretario nazionale di Rifondazione Comunista cita pubblicamente la "SOVRANITA' NAZIONALE"? La mia posizione è rimasta inalterata, ma il commissariamento ha finalmente aperto gli occhi anche a sinistra, anche nel mio partito.
Rifletteteci su ...

Preciso che sono stati citati Grimaldi, Chiesa, Preve "per motivi diversi".
"In equivoci analoghi cade abbastanza spesso Giulietto Chiesa, che con i rosso-bruni condivide l’interpretazione"

"Malgrado simili bizzarrie, alcuni transfughi della sinistra sono finiti per approdare ale sponde rosso-brune, con maggiore o minore consapevolezza [...] ma soprattutto è il caso del “filosofo marxista” Costanzo Preve, divenuto un autentico teorico del “comunitarismo”. Ha un suo sito, Comunismo e Libertà (prima si chiamava Comunitarismo.it), da cui divulga il nuovo verbo, sempre richiamandosi a Marx."

"Ancora meglio lo nasconde il sito Comedonchisciotte. Chi lo seguì dalla nascita, ricorda che in principio offriva da scaricare I protocolli dei Savi di Sion. Adesso pare un sito di estrema sinistra, che colleziona articoli di ogni tendenza. Fulvio Grimaldi, la cui collocazione a sinistra non è in discussione, lo linka sul suo blog, quasi fosse affidabile"

A differenza di altri compagni ho trovato l'impostazione di questo articolo sbagliata, quasi a legittimare la caccia passata, presente e futura dei compagni amici dei rossobruni, vedi i virgolettati qui sopra inseriti. Continuo:

"Il capitalismo è aborrito, ma identificato in sostanza con le banche e i grandi fondi di investimento"
In linea con Rifondazione che in questi mesi lancia slogan del tipo: no "L'Europa delle banche"

"A questo fine, va bene l’alleanza con tutti gli Stati e le forze che perseguono il medesimo obiettivo, dagli integralisti islamici, ai nazionalisti slavi, a paesi socialisti o socialisteggianti come Cuba, il Venezuela o altri dell’America Latina"
"Il conflitto di classe è taciuto o considerato “superato”. Non rientra negli schemi interpretativi. I rapporti di forza sono diventati “geopolitici”, e la Russia di Putin, la Cina o il Vietnam che promuovono il neocapitalismo, l’Iran ecc."

Anche qui bisogna stare attenti. L'Eurasia ovviamente non mi interessa. Ma innanzitutto rifiuto l'attacco gratuito al Partito Comunista Cinese e Vietnamita e al loro "neocapitalismo" (?), e ne constato la provenienza: la rivista di un partito comunista (?). Ma temo che la discussione sull'imperialismo rimanga sempre più emarginato dal nostro contesto politico e questo sarebbe un errore strategico fatale.

Torniamo all'origine dell'articolo.
1) Letture rossobrune
Perchè molti compagni, me compreso, leggono riviste come Eurasia ed altre elencate da Evangelisti?
La causa è evidente. Perchè vengono pubblicati argomenti spesso condivisibili, scritti con competenza. Se certi temi (come ad esempio la sovranità nazionale o l'antimperialismo) vengono volutamente censurati o ridimensionati a sinistra e cosa ancor più grave tra chi sogna una "prospettiva socialista", di fatto questi temi rischiano di diventare unici di rossibruni (veri o presunti che siano), che possono di conseguenza attrarre soprattutto i giovani compagni. Ed è una pratica in continuo aumento... Ma la colpa di chi è? Parte della colpa è della censura e del linciaggio che spesso proviene dalla sinistra italiana, anche dal nostro partito, al solo nominare certe tematiche.

2) Antimperialismo
I temi delicati tra i comunisti e la sinistra in Italia sono tanti. La geopolitica e l'antimperialismo la fanno da padrona.
A) Spesso, a sinistra, è quasi vietato difendere la sovranità di stati non allineati come l'Iran e la Libia. Cito questi due casi recenti perchè mi hanno visto nei mesi scorsi al centro di polemiche nazionali dentro e fuori il mio partito. Quando l'occidente mediaticamente attaccò l'Iran con il falso Sakineh, il mio partito a livello nazionale si schierò con le falsità occidentali. Da subito osai denunciare il falso e le macchinazioni occidentali sul caso. Dai miei dirigenti, anche nazionali, fui linciato, arrivarono a dire pubblicamente che io stavo con chi amava "frustare le donne". A distanza di un anno gli eventi mi hanno dato ragione, le scuse non sono arrivate. Ma non importa!
A me interessava raccontare la verità, ossia che era un falso mediatico per legittimare disordini e una possibile guerra contro l'Iran. Oggi è chiaro a molti che gli Stati Uniti hanno intenzione di rovesciare il governo iraniano, anche a costo di un nuovo conflitto mondiale.
B) Situazione analoga per la Libia. Fui tra i primi nel partito a denunciare la mente (ma anche soldi e armi) dei ribelli libici: l'occidente. Mentre una parte del mio partito, erroneamente, manifestava con i ribelli libici, io denunciavo l'imminente attacco imperialista contro uno stato sovrano non abbastanza allineato: la Libia. Ho difeso Gheddafi contro la guerra della Nato, con l'80% degli attacchi aerei provenienti dalla nostra Italia. Dal mio partito mi accusarono di essere "un amico di dittatori sanguinari". Anche sulla Libia la verità (una parte di essa) è venuta allo scoperto. Stesso copione. Nessuna scusa nei miei confronti, ma non importa.
Con questi due casi recenti ho solo desiderato mostrare le difficoltà, a sinistra, di parlare con serenità e conoscenza di antimperialismo.
Prossimanete a Torino presenteremo il documento di F.Grimaldi "Maledetta primavera" sulla guerra libica.
Non è un caso che Preve, Grimaldi e Chiesa (i tre citati da Evangelisti) furono tra i primi in Italia a condannare la guerra imperialista.

3) Patria e Antifascismo
A sinistra e tra i partiti comunisti italiani esiste ancora il tabù della Patria. Il tema della Patria, proprio come l'antimperialismo, dovrebbero essere parte fondante di un partito comunista. Non voglio, nuovamente, riportare la storia, mi limito ad un "Patria o Morte" di rivoluzionaria memoria.
Siamo stati attaccati, privatamente e pubblicamente di "fascismo" da una componente della FdS per aver organizzato un'iniziativa, in collaboazione con la Rivista Indipendenza, su Patria, Indipendenza e Antifascismo. A sinistra succede anche questo. Essere accusati di fascismo per aver organizzato un'iniziativa sull'antifascismo. Ma, come detto prima, viviamo dentro un paradosso vivente.
Nel pomeriggio avevamo commemorato il partigiano Dante di Danni e in serata avevamo discusso del legame tra Antifascismo, resistenza e patriottismo con partigiani e compagni. Erano presenti V.Gentili (autore del Libro sugli Arditi del Popolo) e Dal Bo (Co-autore del libro sulla resistenza del Martinetto).
Qui sotto gli interventi più interessanti

Francesco Labonia - Rivista Indipendenza
Dario Romeo - Rivista Indipendenza
Valerio Gentili - Autore del Libro Arditi del Popolo

Le accuse di fascismo ci arrivarono per i motivi più surreali. L'aver parlato di patria, l'aver collaborato con la Rivista Indipendenza, ma la più divertente è stata l'accusa di aver usato "eccessivamente la bandiera italiana".
Per inciso, siamo orgogliosi di aver fatto questa iniziativa e di essere stati, anche in questo, tra i primi nel partito a collaborare con questa valida rivista.


Riduco in sintesi così: se certi temi, come la sovranità nazionale, l'antimperialismo e addirittura l'antifascismo patriottico vengono censurati o maldigeriti da codesta sinistra e da una parte del partito mi pare poi conseguente l'allontanamento di molti compagni, e ancor più grave, la ricerca di questi temi in altre collocazioni politiche e culturali. Non attacco dunque a priori la conseguenza descritta da Evangelisti, critico semmai la mia parte politica. Proprio ora che ritorna la caccia agli "ingenui" o addirittura agli infiltrati veri o presunti, penso che bisogna far chiarezza subito!
Un modo sarebbe aprire, senza pregiudizi, un dialgo sui temi prima citati, sovranità, antimperialismo, patriottismo, tra noi compagni. Ora, grazie al commissariamento della BCE, il nostro stesso segretario cita apertamente, seppur timidamente, la sovranità nazionale.
Dire No al Debito, uscire dall'Unione Europea e dall'Euro è posizione minoritaria forse, ma non è più un tabù.
Si deve discutere di sovranità, antimperialismo, patria per una prospettiva socialista! La domanda non retorica che vi pongo è: si può?

Andrea 'Perno' Salutari

Fonte: Patria del Ribelle

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